28/05/08

Inceneritori e cancro

Avete presente la puttanata colossale del global warming ? Avete presente le coglionate che spara Grillo, che spaziano dall'olio di colza nei motori diesel agli inceneritori ?
Dibattiti scientifici... io direi stucchevoli sproloqui senza capo nè coda, in malafede.
Se avete tempo e pazienza, leggetevi l'articolo sotto, riguardo agli inceneritori. E' uno studio di Veronesi... mai sentito ? Avrete di sicuro ascoltato l'ignobile e vomitevole grillo sparlarne, beh, si da il caso che sia un oncologo di fama internazionale.

Ecco i punti salienti.
1) Lo studio inglese su 14 milioni di persone seguite per 13 anni !!!
2) La revisione giapponese del 2001 di TUTTA la letteratura scientifica fino a quel momento !
3) Le 3 grandi revisioni degli studi condotti nell'ultimo ventennio.
Risultati univoci e concordanti : risultati inconsistenti per rischio di cancro e di effetti sul sistema riproduttivo.

Nessuna relazione tra cancro e inceneritori
Secondo un rapporto di un comitato scientifico, presieduto da Veronesi, non esiste nessuna prova di una relazione tra emissioni degli inceneritori e effetti negativi sulla salute
In un capitolo di uno studio di un comitato scientifico di garanzia presieduto dal professor Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia, dal titolo 'Il recupero di energia dai rifiuti: le implicazioni ambientali e l'impatto sanitario' si parla del problema inceneritori e salute. All'interno dell'undicesimo capitolo si legge che su 46 pubblicazioni considerate, 13 avevano analizzato gli effetti sui lavoratori degli impianti, esposti a livelli di inquinanti molto maggiori rispetto a quelli delle popolazioni residenti, una invece riferiva di un possibile legame tra gli inusuali tassi di mortalità per cancro ed i livelli di diossina presenti vicino ad un inceneritore. Degli altri 33 studi presi in considerazione, solo 7 riguardavano inceneritori di rifiuti solidi urbani e, tra questi, 5 si erano occupati di marcatori biologici nei tessuti di residenti ed uno aveva analizzato la mortalità per cancro tra la popolazione residente intorno ad inceneritori del Regno Unito.
E' proprio quest'ultimo studio che è quello più rilevante per determinare se esiste o no un rischio più alto di ammalarsi di cancro per gli individui residenti nelle vicinanze di inceneritori di rifiuti solidi urbani. Secondo quanto si legge, lo studio in questione, condotto dai ricercatori dell'Unità di Epidemiologia Ambientale del Dipartimento di Salute Pubblica del London School of Hygiene con l'ausilio di tecniche statistiche originali, coinvolse 14 milioni di persone che vivevano intorno a 72 inceneritori di rifiuti urbani (alcuni molto vecchi, costruiti all'inizio del '900) e queste vennero seguite fino a 13 anni dopo. L'ipotesi alla base della ricerca era che, se l'inceneritore avesse avuto un ruolo causale, allontanandosi dalla fonte inquinante (l'inceneritore) si sarebbe dovuto osservare un declino del numero di casi di cancro.Il risultato è che non sono state evidenziate differenze nell'incidenza e mortalità per cancro nei 7,5 chilometri di raggio presi in considerazione e in particolare i ricercatori non hanno osservato nessun declino dell'incidenza di tutti i tumori allontanandosi dal sito dell'inceneritore. Vi era solo una piccola incertezza per quanto riguardava il cancro al fegato, legata per lo più ad errori diagnostici come l'attribuzione, come primitivi, di tumori secondari del fegato.
Il team Veronesi, nello studio, prosegue così: 'Nel 2001 Hu e Shy hanno condotto una revisione degli studi epidemiologici pubblicati fino a quel momento. I due ricercatori hanno considerato tutti i possibili effetti che possono essere correlati alla presenza di un inceneritore di rifiuti (municipali e industriali) e hanno concluso che gli studi epidemiologici esaminati erano concordi nel descrivere più elevati livelli corporei di alcuni composti chimici organici e di metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di declino della funzione polmonare. Le analisi effettuate avevano fornito risultati inconsistenti per rischio di cancro e di effetti sul sistema riproduttivo'. Inoltre del documento prodotto dal comitato presieduto da Veronesi, ha ricordato che nel gennaio del 2004 è stato lanciato un progetto per un 'sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria in aree urbane in prossimità di inceneritori e complessi industriali - Enhance Health' gestito da molte Asl e dall'Arpa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Istituzioni di altri Paesi (Grecia, Polonia, Spagna, Ungheria) e con il supporto e la garanzia di un Comitato scientifico importante (composto da epidemiologi dell'ISS, del CNR di Pisa e dell'Osservatorio di Roma, oltre che da oncologi e da un ex direttore dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro - IARC di Lione). Questa ricerca riguardava l'area di Coriano-Forlì dove si trova un termovalorizzatore all'interno di un'area industriale e vicino all'autostrada Bologna-Ancona ed ad un inceneritore per rifiuti ospedalieri.
Nel 2007 è stato reso pubblico il rapporto finale secondo cui 'non esistono prove concrete dell'esistenza di un legame fra l'esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento dello sviluppo di tumori. Dove sono stati osservati degli effetti apparentemente rilevanti, questi erano spesso legati ad inceneritori siti vicino ad altre fonti di emissione potenzialmente pericolose'. Quindi le tre grandi revisioni degli studi condotti nell'ultimo ventennio (e pubblicati negli anni 2001-2007) hanno mostrato risultati equiparabili. Secondo gli autori del rapporto 'il recupero di energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali e l'impatto sanitario' quindi i dati della mortalità per ogni causa e per cancro, di morbilità per patologie delle vie respiratorie e di possibile incremento di effetti sulla riproduzione, sono del tutto inconsistenti e di conseguenza non provano l'esistenza di un qualsiasi nesso tra presenza di inceneritori di rifiuti solidi urbani e rischio per la salute delle popolazioni che risiedono nel raggio di ricaduta delle loro emissioni'.