31/10/07

Pajazzi

Pagliacci, in veneto. Si accorgono solo quando vengono pizzicati sul culo, a Roma, che c'è un problema criminalità dovuto agli stranieri. Due anziani assassinati e lei stuprata con uno scalpello nel trevigiano dai soliti rumeni sono "routine", la donna di Roma (poveretta) stuprata e gettata nella scarpata dal rumeno di turno fa muovere Veltroni, Prodi, Napolitano.

Veltroni, l'allocco,
si tradisce : "si tratta di un'espressione di violenza che da qualche mese ha cominciato a manifestarsi in questa città e che testimonia che c'è stato un cambiamento di clima".
Allora il clima cambia SOLO quando è interessata la capitale ? Nessuno gli ha parlato, a quel deficiente, delle rapine in villa nel NORD Italia, che durano da ANNI ?
"Non si possono aprire i boccaporti", ha detto, ricordando che Roma era la città più sicura del mondo "prima dell'ingresso della Romania nell'Ue".

Chiudete le stalle quando i buoi sono scappati, rossi di merda, me ne sbatto i coglioni di Roma !!! Poi non volete le ronde padane ? Ma non vi preoccupate, romani del cazzo, ci armeremo, una pistola in ogni casa, anzi un fucile, e vedete di non farvi beccare da queste parti, che fra un rumeno e un romano non staremo troppo a sottilizzare...

30/10/07

I conti della serva

Abbiamo quasi quattro milioni di extracomunitari. Oggi leggo che i dipendenti pubblici (ancora peggio dei primi...) sono tre milioni e mezzo. Te credo che incoraggia gli sbarchi la servetta Prodi : costerà meno un voto che arriva sul gommone piuttosto che uno stipendio mensile metti sui 1000 euro...
Adesso c'è in aria la proposta di trasformare gli incarichi pubblici precari in stabili (o definitivi). Un altra valanga di soldi sotto le richieste dei bertinottiani e carusi vari. Mi ricordo che la puttana Prodi ha fatto la stessa cosa l'altra volta, prima di dimettersi. Spargere soldi pubblici a piene mani qua e là, ovviamente non a casaccio, in vista di possibili elezioni.
Dopo la "redistribuzione del reddito", un eufemismo per significare rapina ai danni dei ceti medi, ecco la "compravendita dei voti". Del resto in un paese di vallette che ci si può aspettare ?

29/10/07

Sfoltiamo

Ormai tutti o quasi (esclusi Benetton, Barilla e pochi altri) non arrivano a fine mese, e lo dicono da 4-5 mesi a questa parte, come una litania, eppure non mi pare di vedere tutto questo spazio...
Perle di saggezza
Un comunista è uno che ce l'ha con la gente bella e piena di soldi... hihihiiiiiiiiiiiiiiiiiii

27/10/07

Nord - Sud

Ho visto Teresa Mannino su Zelig Circus. Mi è piaciuta molto. Ironica sui meridionali, senza volerne nascondere i difetti, e proprio per questo evidenziando i pregi della sua terra.
Ecco un duetto con Minutoli su Zelig off , in cui fa un po' da spalla al bravo comico "padano".

"Scendendo" un po', ecco le problematiche della società multietnica, multiculturale, multi 'sto par de balle insomma...

25/10/07

Lega Nord

... la vedono come il fumo negli occhi, e non solo i terroni, che potrei capire, e pure i moezzin col turbante, e così i rossi, eterni disfattisti, ma anche gente del nord. Questi ultimi probabili ex-dc di merda. Sono peggio degli altri, rancorosi, hanno perso il potere, figurarsi.
A me un Borghezio o un Gentilini fanno sorridere, specie quest'ultimo, con quell'aria da sceriffo un po' avvinazzato. E Calderoli che porta a spasso il maialino e le sue magliette.
Fanno bene !!! Bisogna rendere dura la vita ai puzzolenti mullah con la barba che pensano solo ad aprire nuove moschee. Col giretto ecologico del maialino dovranno costruirsele sulle palafitte...
Perfino i patetici rossi come Veltroni iniziano ad ammettere che c'è un'emergenza micro-criminalità causata dall'invasione a tenaglia di rumeni dal nord e albanesi più magrebini al sud.
A Padova la giunta di sinistra ha costruito un muro, a Bologna c'è Cofferati, Grillo stesso si accorge che ci sono un po' troppi zingari in circolazione... meglio tardi che mai.
P.S. Letto in un blog : "Invece dei maiali usiamo i comunisti più porci di loro"... heheheeee... due piccioni con una fava....

23/10/07

Siete razzisti ?

Un piccolo test...
Sei a capo della sicurezza dell'aeroporto di Heathrow. Hai alle tue dipendenze pochi uomini al momento, diciamo 4. Hai ricevuto una soffiata sulla possibile presenza di terroristi nei voli imbarcati per gli Stati Uniti. Sfortunatamente NESSUN indizio su possibile cittadinanza, colore, etc. dei terroristi.
Ultima chiamata... ci sono 4 voli con circa 1200 passeggeri: bambini, donne, vecchi... tutto dipende da te. Hai poco tempo... i tuoi uomini possono controllare minuziosamente solo un ristretto numero di passeggeri.
E qui "si parrà la tua nobiltade" o il tuo "razzismo"... fra i passeggeri ci sono una ventina di persone di "probabile" origine mediorientale.... tu chi fai controllare ? Scegli di controllare a caso mettiamo 1 ogni 50 passeggeri o "punti" diritto sui mediorientali ?

1) Punti sui mediorientali, come farei io (sono un razzista...)

2) Uno ogni 50 passeggeri. Con un guizzo geniale ti accorgi di poter evitare i bambini e gli ultracentenari (su questi ci rifletti un po').
Sei convinto che uno biondo e con gli occhi azzurri ha le stesse probabilità di essere un terrorista di uno scuro, con la barba lunga, un mustafà insomma.
Congratulazioni, non sei un razzista, però sei un coglione ! Quasi certamente un coglione comunista... e avrai sulla coscienza quelle 1200 persone...

21/10/07

Moltiplicazione... dei rossi

Altro che pani e pesci, certo che l'hano studiata bene. Adesso abbiamo 3.600.000 extracomunitari, senza contare gli "abusivi". Siccome figliano come conigli e ogni giorno ne arriva una caterva, fra un 5 anni quanti saranno ? 6-7 milioni ?
Diamogli la cittadinanza italiana in 5 anni e poi mandiamoli al voto... una marea di voti per la sinistra. La sinistra li fa entrare, loro votano la sinistra, la sinistra li fa entrare. Geniale !
E neanche si preoccupano di farlo sottobanco...

18/10/07

Bianchi e neri

Grossa eco dopo le dichiarazioni di James Watson, il padre della doppia elica del DNA assieme a Crick, sulle differerenze fra l'intelligenza dei bianchi e dei neri.
Cose che ho sempre pensato... cioè non mi sta a cuore affermare la superiorità dei bianchi, per me potrebbe essere l'inverso, quanto combattere il principio intoccabile dell' UGUAGLIANZA a tutti i costi... senza se e senza ma, chiaro dogma di stampo marxista.
Watson ci è andato giù un po' pesante... vorrei invece sottolineare una sua frase :"La nostra volontà di assegnare a tutti, in maniera uguale, le medesime capacità intellettive non è sufficiente a provare che si tratti della realtà" .
Il desiderio "morale" di eguaglianza non necessariamente poggia su basi scientifiche. Io non sto dicendo che gli uomini non abbiano gli stessi diritti, sto mettendo in dubbio che razze diversissime fra di loro abbiano ESATTAMENTE lo stesso quoziente intellettivo MEDIO. Lasciamo stare che i test dell'intelligenza siano "parziali", superficiali, imperfetti, lo sono, ma non cambia il senso del discorso. Enormi differenze "somatiche", colore della pelle, capelli, ovale, taglio degli occhi, statura, peso, eppure TUTTI con la stessa intelligenza MEDIA. Si parla di medie ovviamente, curva di Gauss e tutto il resto.
Ci sono razze con incidenza altissima di malattie genetiche, per esempio gli Ebrei, fragilità questa dovuta all'incrocio all'interno della stessa popolazione. Rovesciando il discorso, personalmente sono anche convinto che gli Ebrei siano MEDIAMENTE più intelligenti; se così fosse, pur non essendo ebreo, non me ne importerebbe assolutamente nulla.
Da qualche parte ho letto che gli asiatici, sono particolarmente portati per la matematica, in particolare gli Indiani. A me questo non crea alcun problema, anche perchè me la cavo benino in matematica ... hehe
L'intelligenza è probabilmente il frutto di un'eredità poligenica ed ovviamente dell'ambiente in cui viene a svilupparsi. Chiaramente se Einstein fosse sempre vissuto in una capanna buia, sarebbe uscito completamente deficiente. Lapalissianamente esistono dei neri (o persone di colore se preferite, cmq se parlo di bianchi, mi sembra logico parlare di neri...) intelligentissimi e dei bianchi sub-normali, basta vedere una manifestazione dei metalmeccanici della CGL...
Ho notato comunque che il concetto di media è estraneo alla maggioranza delle persone, odiano qualsiasi generalizzazione, come se per arrivare ad una conquista scientifica non fosse necessario generalizzare... se ogni cosa valesse solo PER SE' non sarebbe possibile dedurre nessun principio scientifico, nessuna legge, la matematica stessa sarebbe un'opinione.
Ecco un ripassino, non pretendo che capiate...

Eredità poligenica
Oltre alle interazioni che avvengono tra alleli della stesso gene, si verificano anche interazioni tra alleli di geni differenti. In realtà, la maggior parte delle caratteristiche che costituiscono il fenotipo di un individuo, è il risultato di interazioni di varia natura che si verificano tra due o più geni distinti. Talvolta, quando un carattere è influenzato da due o più geni differenti, può apparire un fenotipo del tutto nuovo. Alcuni caratteri, come le dimensioni o la statura, la forma, il peso, il colore della pelle e il comportamento sono dovuti agli effetti combinati di molti geni. Questo fenomeno è detto eredità poligenica. Infine un singolo gene può agire su più di un carattere: questo fenomeno è detto pleiotropia.

16/10/07

Aggiornamento Iran-URSS

TEHERAN - Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato stamattina a Teheran. E' la prima missione ufficiale a Teheran di un leader di Mosca in oltre mezzo secolo, dopo quella di Josif Stalin nel 1943.

Ma si accorgono della tragica comicità della notizia ? Niente di nuovo sotto il sole...

15/10/07

Quel macellaio del Che

No perchè passa come un mito, romanticismo e rivoluzione, quella merda sanguinolenta del Che... leggete rossastri... giù giù, fino in fondo, bevete l'amaro calice della verità... documentatevi, aprite le palpebre... Minà docet...

Libero mercoledì 10 ottobre 2007
CELEBRAZIONI PER UN ASSASSINO di Fausto Carioti
In Argentina, dove Ernesto Guevara nacque nel 1928, tra i giovani è diventato un modo di dire: «Tiengo una remera del Che y no sé por qué». Vuol dire: «Ho una maglietta del Che, ma non so per quale motivo». Quantomeno, i ragazzi argentini la domanda se la pongono. I loro coetanei (ma anche tanti ultrasessantenni) in Italia, a Hollywood e nel resto del mondo libero, l’icona di Guevara fotografato da Alberto Korda la indossano in beata ignoranza. Sanno confusamente che era un ribelle, e tanto basta per averlo addosso, stampato sulle t-shirt, come quella indossata dal musicista Carlos Santana alla notte degli Oscar, o tatuato, come sul braccio destro di ciò che resta di Diego Armando Maradona. Comunque pronto per essere sfoggiato nei cortei pacifisti. Molto si deve al merchandising e alle operazioni editoriali costruiti sul personaggio, che lo hanno trasformato in un marchio globale, più trendy dell’iPod. L’agiografia ha raggiunto l’apice in questi giorni, in cui cade il quarantesimo anniversario della morte del Che. Liberazione, il quotidiano di Fausto Bertinotti, ieri gridava in prima pagina: «Evviva Che Guevara», sobriamente definito «uno dei grandi del XX secolo». Puntuale come ogni anno, nei giorni precedenti era rispuntato Gianni Minà, che ha rispedito al Manifesto lo stesso articolo che scrive da quarant’anni, stavolta intitolato «Guevara, l’eroe che continua a nascere». Ogni quotidiano di sinistra manda in edicola il suo volume sul guerrigliero argentino. Le librerie mettono in evidenza sugli scaffali la collana che gli ha dedicato la Feltrinelli. Ancora pochi mesi e avremo sugli schermi “Guerrilla!”, il film di Steven Soderbergh con Benicio Del Toro nei panni dell’amico di Fidel Castro. Se hai passato i quaranta, niente di più facile che ti suoni in testa la erre moscia di Francesco Guccini: «Da qualche parte un giorno/dove non si saprà/dove non l’aspettate/il Che ritornerà». Chi ha qualche anno in meno deve arrangiarsi con Jovanotti: «Io credo che a questo mondo/esista solo una grande chiesa/che passa da Che Guevara/e arriva fino a Madre Teresa». In questa melassa che tutto avvolge e che trasforma Guevara in un san Francesco postmoderno (ma presto verranno a dirci che era il poverello di Assisi a fare il Guevara ante litteram), c’è un grande assente: la verità. Per ironia della sorte, è toccato a un altro attore di Hollywood, un anno fa, ricordare al grande pubblico come stanno davvero le cose: «La gente indossa la maglietta con il suo volto come un’opera di pop art. Ma non sanno nemmeno chi fosse. Sembra una rock star. E invece fece uccidere moltissime persone senza processo e senza che avessero la possibilità di difendersi». Andy Garcia, esule cubano, si è permesso di dire quello che la Hollywood liberal e anglosassone non ha nemmeno il coraggio di sussurrare: Che Guevara era un macellaio, un assassino a sangue freddo. La sua non è una provocazione: è quello che dicono da decenni intellettuali latinoamericani come Carlos Alberto Montaner e Alvaro Vargas Llosa. Ci sono i testimoni e ci sono i documenti: di centinaia delle vittime del Che si sa nome, cognome e ora dell’esecuzione. Non bastasse, ci sono gli scritti dello stesso “comandante” che grondano sangue. Ma i suoi fedeli sono così ciechi che il culto sopravvive a ogni evidenza. Da anni, il progetto Cuba Archive sta facendo il conto delle vittime della rivoluzione cubana, per le quali esista conferma da parte di almeno due fonti indipendenti e alle quali sia possibile attribuire un nome. Alla voce “Vittime di Che Guevara in Cuba” appaiono oltre duecento esecuzioni. Quattordici nemici, o presunti tali, furono eliminati dal comandante, direttamente o su suo ordine, in Sierra Maestra, durante la guerriglia contro gli uomini di Fulgencio Batista, tra il 1957 e il 1958. Dal 1 al 3 gennaio del 1959, appena catturata la cittadina di Santa Clara, mandò a morte altre 23 persone. Ma il grosso del sangue il futuro idolo dei pacifisti lo versò in qualità di comandante della Cabaña, la fortezza dell’Havana adibita a prigione. Tra il 3 gennaio e il 26 novembre del 1959 sono attribuite a Guevara ben 164 esecuzioni. Vista la metodologia dell’indagine, si tratta di numeri necessariamente approssimati per difetto: altre fonti parlano di almeno quattrocento uccisioni solo nel carcere dell’Havana. Va da sé che il processo riservato a quei disgraziati era un abominio giuridico. Javier Arzuaga, il cappellano basco che a La Cabaña era incaricato di confortare i condannati a morte, ha raccontato quei mesi da incubo ad Alvaro Vargas Llosa: «C’erano circa ottocento prigionieri in uno spazio adeguato a non più di trecento persone: membri dell’esercito e della polizia di Batista, qualche giornalista, alcuni uomini d’affari e commercianti. Il Tribunale Rivoluzionario era composto da guerriglieri, mentre Che Guevara presiedeva la Corte d’Appello. Il Che non annullò mai alcuna sentenza. […] In molti casi implorai il Che di usare clemenza con alcuni prigionieri: rammento in particolare il caso di Ariel Lima, un ragazzino. Il Che non cedette mai alle mie insistenze, così come Fidel». Nessuna pietà. Lo confermano le parole del giurista José Vilasuso, che all’epoca faceva parte del tribunale di La Cabaña: «Le direttive del Che stabilivano che dovessimo agire nel modo più risoluto, vale a dire che [gli accusati] erano tutti assassini e che il modo rivoluzionario di procedere doveva essere implacabile». Un ex comandante delle truppe di Guevara, Jaime Costa Vázquez, ha raccontato che i suoi ordini erano chiarissimi: «Nel dubbio, fucilare». Testimonianze che rendono surreale l’epica del guerriero sensibile che ci vendono ogni giorno le vestali del comunismo cubano, prima tra tutte la figlia del Che, Aleida Guevara, la quale si è spinta a dire che tra gli insegnamenti lasciati da suo padre c’è quello di «sviluppare al massimo la sensibilità fino a sentirsi angosciati quando si assassina un uomo in qualsiasi angolo del mondo». Basta leggere gli stessi scritti di Guevara per capire quale fosse il suo rapporto con la violenza armata e l’omicidio. Tra i suoi tanti difetti, Guevara aveva infatti un pregio che manca ai suoi apologeti odierni: da bravo uomo d’azione, più avvezzo alla pistola che all’oratoria, spesso amava parlare chiaro, senza troppi giri di parole. Alvaro Vargas Llosa, nel suo libro “Il mito Che Guevara e il futuro della libertà”, appena pubblicato in Italia da Lindau, ha raccolto una piccola antologia di citazioni dai diari e dagli altri scritti del Che. Il quale nel gennaio del 1954, appena arrivato a Cuba, scriveva alla moglie di sentirsi «vivo e assetato di sangue». Tre anni dopo, il «sensibile» guerrigliero uccise il compagno d’armi Eutimio Guerra, sospettato di passare informazioni al nemico: «Ho risolto il problema con una pallottola calibro 32 nella tempia destra. Ora ho io le sue cose», annoterà Guevara. Fece lo stesso con il contadino Aristidio, la cui colpa era quella di aver detto che se ne sarebbe andato quando fossero arrivati i ribelli. È stato calcolato, e lo riporta lo scrittore Humberto Fontova, che Guevara fece uccidere sul posto tra il 70 e l’80 per cento dei contadini che si opponevano alla sua avanzata. Condannò a morte anche un tale Echevarría, fratello di uno dei suoi commilitoni, per colpe non meglio specificate, limitandosi a dire che «doveva pagarla». Se era “angosciato” mentre realizzava queste mattanze, di sicuro riusciva a mascherarlo bene. Non era per impulso che cedeva all’odio e alla violenza. Guevara teorizzò con lucidità il ricorso a simili strumenti. Nel messaggio che inviò nel 1967 alla Tricontinentale, l’organizzazione rivoluzionaria afro-asiatico-latinoamericana, spiegava così quale dovesse essere il motore degli eserciti rivoluzionari: «L’odio come un elemento del conflitto; un odio implacabile nei confronti del nemico, che spinge l’uomo oltre i suoi limiti naturali e lo trasforma in un’efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere».

13/10/07

Rossezza

O se preferite rossuria, rossità, rossaggine, rossidine... più frequento blog e forum, più rimango esterrefatto. Ci deve essere proprio qualcosa che non funziona nel cervello dei rossi. Se non mi interessassi di politica, prima di una elezione per esempio, basterebbe che mi documentassi sulle iniziative chessò di Bertinotti, Diliberto, Ferrero e... votare contro !
Non c'è un'infinitesima cosa su cui sia d'accordo coi sinistri, forse se parlassimo di calcio, ma senza scivolare su argomenti come "i calciatori prendono miliardi", oppure "la violenza negli stadi dipende dal disagio sociale delle masse", meglio rimanere sulla nazionale.
Formiche rosse contro formiche nere. Com'è possibile convivere con "alieni" come quelli ? Prima o poi ci sarà una resa dei conti... definitiva.
Tu, caro lettore marxista-leninista, penserai che sia io ad avere qualche rotella fuori posto, no problem ! Non mi ci provo neanche a discutere con un decerebrato come te, quello che mi meraviglia è che siamo agli antipodi; inutile parlare di tolleranza e comunicazione, pace e buonismi diabetici vari. Siamo due specie diverse, altro che razze (!!!) e non c'è posto per tutti e due, sulla terra...

06/10/07

Rom ubriaco amazzò 4 giovani

6 anni e 6 mesi, agli arresti domicilari ! Tra buona condotta e sconti farà 3 anni se è tanto. Ecco alcuni commenti sul vecchio forum, non ho nulla da aggiungere alla loro sintetica efficacia :

"purtroppo e' inutile discuterne...ma mi viene da ridere..sentivo al telegiornale che un tizio ha preso 8 anni (da scontare in carcere) per cose fiscali.e questo che ha ammazzato 4 persone ha preso 6 anni (da scontare in albergo).dico solo questo...e' mooooooooooolto fortunato che non sono uno dei genitori dei 4 ragazzi...altrimenti il carcere non serviva."

"Purtroppo a questo punto abbiamo imparato come far fuori uno, senza rischiare 30 anni...prima ti ubriachi alla grande (6 volte il limite, praticamente 6 birre da mezzo litro!!!).poi lo becchi sotto con l'auto, il furgone, il rullo compressore etc etcCome pena ti becchi la rottura di sopportare 1 anno e 6 mesi a casa, guardarti beautiful, forum, mike etc etc oppure giocare on line?!!!!mi sa che nei film western la giustizia era migliore!"

Poi c'è sempre il solito stronzetto con la puzza sotto al naso che si scandalizza della reazione "vigorosa" dei parenti delle vittime, ma i disfattisti che remano contro ci sono sempre.
P.S. Siamo un paese di merda !