04/03/08

Globalizzazione

Francamente non ho mai capito cosa non andrebbe... a me, per esempio, di trovare al supermercato prodotti che provengono da tutte le parti del mondo, mi pare un progresso. Enorme !
Ovviamente le etichette devono essere veritiere, come si richiede per i prodotti italiani, e così l'arbitro, il giudice finale, diventa il consumatore, e le sue tasche.
Certamente no ai falsi made in China (come sono soLLidenti i limoni quando ceLcano di fotteLvi), e quel covo di maoisti deve adeguarsi alle regole del commercio mondiale.
Più la scelta è vasta, più ne trae vantaggio chi compra, è l'essenza del libero mercato. La concorrenza, se non inficiata dal trusting, abbassa i prezzi, non per niente in America c'è una sola regola : anti-trust, il resto è governato dalla dinamica della domanda e dell'offerta.
Ma agli arcobaleni non quadra, ai greenpiciani, agli agnolotti vari. Paradossalmente diventano tutti protezionisti feroci, come neanche il fascio si sognava di essere. Quanto ai comunisti... di internazionale ammettevano solo quella Socialista...
Aggiungo che sono anche contrario a qualsiasi politica di calmieramento dei prezzi. Purchè ovviamente vi sia LIBERA concorrenza, cosa non sempre facile da ottenere.
Uno è libero di vendere un prodotto al prezzo CHE GLI PARE... in caso sarà il consumatore, guardando il cartellino a pensare "Ma tu si scemo !", e proseguire oltre.